Cos’è il METAVERSO?

È l’evoluzione di Internet, ma non la sostituisce. È un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, popolati da avatar (rappresentazioni virtuali di noi stessi).

Perché si parla oggi di Metaverso?

Il nome (e il concetto) non sono nuovi, anzi si rifanno al mondo Cyberpunck degli anni 90 (dal libro “Snow Crash” di Neal Stephenson), ma quando Facebook ha annunciato di cambiare il suo nome in “Meta”, il tema è tronato “caldo”.

 

Di cosa è fatto il Metaverso

È sempre un universo digitale ma si compone di molteplici elementi tecnologici tra cui video, realtà virtuale e realtà aumentata.
Nel Metaverso gli utenti accedono tramite visori 3d e vivono delle esperienze virtuali in rappresentazioni della realtà molto simili al reale.

I nostri avatar possono essere molto simili a uomini e donne vere, si possono incontrare altri utenti (allo stesso modo rappresentati dai loro realistici avatar), creare oggetti o proprietà virtuali, vivere esperienze come andare a concerti, conferenze, viaggiare e molto altro (sì, anche fare sesso).

 

Come si entra nel Metaverso?

Con una serie di piattaforme dedicate come:

Decentraland è un mondo della realtà virtuale creato da Ethereum. In questo universo virtuale gli utenti, una volta iscritti, possono creare edifici virtuali, case, parchi e far pagare agli altri la visita. Tutti gli elementi virtuali di Decentraland possono essere acquistati con una criptovaluta chiamata MANA. Difficile? Ma no: basta andare su sito, creare un account con il proprio avatar e iniziare l’esplorazione.

Sandbox è in partnership con Meta. I suoi avatar hanno uno stile visivo a blocchi come Minecraft e possono costruire, possedere e monetizzare utilizzando NFT e SAND. Grazie ad accordi con oltre 165 marchi conterrà gli avatar di molti personaggi famosi. Sandbox non è ancora disponibile ma è già attiva la sua community.

Stageverse è nata per esperienze immersive, in occasione del concerto dei Muse. Consente agli utenti di assistere a concerti attraverso filmati 3D a 360° ed effetti speciali. È possibile accedere a Stageverse attraverso l’app Oculus Quest per dispositivi iOS e android.

 

In quali settori è già attivo (e utile) il Metaverso

Entertainment, gaming: uno dei primi campi in cui è stato implementato. Potranno nascere gameplay originali all’interno del Metaverso sfruttando le risorse native.

Corpo e moda: se il corpo dell’avatar è espressione del nostro, la sua cura sarà spontanea e necessaria, in vista della necessità di rendersi attraenti per… gli altri avatar.

Formazione e istruzione: laboratori e simulatori possono avere un forte impatto educativo (apprendimento legato all’esperienza).

Arte, Teatro, Architettura e Design: il Metaverso nasce da creativi e attrae soprattutto creativi, almeno in questa fase di formazione. Per questo in esso crescono oggetti e performance artistiche.

Scienze sociali, marketing, comunicazione: simulare l’efficacia di un punto vendita o di una campagna di marketing, verificare l’interesse del pubblico per un prodotto, creare un contest o progettare uno staff di creativi ibrido reale/virtuale sono solo alcune delle applicazioni che ci possiamo aspettare.

 

Economia reale e virtuale, cybermonete e proprietà intellettuale:

La vera svolta ci sarà quando arriveremo alla convergenza dei “metaversi” e alla interoperabilità. In quel momento sarà necessario parlare di profilazione e trasmigrazione delle identità e privacy.

Perché? Perché avere un’identità permette il riconoscimento dei diritti e delle responsabilità che abbiamo nel mondo reale come virtuale.

 

Metaverso: avatar per lavoro

Microsoft ha annunciato che dal 2022 integrerà il Metaverso nella piattaforma Teams con una funzionalità chiamata Mash, con cui gli utenti potranno creare un avatar per partecipare alle riunioni di lavoro.

 

Il Metaverso è l’attuazione non solo di uno spazio, ma della società stessa

Un mondo virtuale non esiste senza vere interazioni tra persone.

Spetta alla user experience e user interfaces, attraverso lo studio dello Spatial Computing, disegnare (e lo sta già facendo) come ci muoveremo e come manipoleremo le “cose” del Metaverso.

Altri problemi (di univocità) sono la creazione di un’unita tecnologia di accesso e uso e infine di un motore di ricerca univoco, necessario perché tutte le informazioni, le cose e le persone (avatar), costrutti digitali e oggetti reali siano ricercabili.

 

Il Metaverso nell’ E-commerce

Il Metaverso cercherà di far coincidere lo shopping tradizionale e l'e-commerce per definire il nuovo commercio elettronico.
L'obiettivo è la personalizzazione per ottenere un tasso di conversione più elevato.

 

Metaverso e identità

Con l’avvento del web si è parlato a lungo del tema dell’identità digitale, cioè la trasformazione (ridotta) di noi alla nostra presenza in rete.
Ma con l’avvento di una rappresentazione più definita di sé (avatar), torniamo pericolosamente vicini all’identità vera e propria dell’individuo.

E quindi? Facciamola facile: rischiamo di confondere il nostro avatar con noi stessi.

Insomma nel Metaverso si potrà esistere davvero e quindi scegliere e operare acquisti, che rimarranno nel Metaverso stesso o travalicheranno il mondo reale. Comporterà alcuni problemi da affrontare e gestire, come quello della confusione tra identità reale e virtuale (livello psicologico) ma anche responsabilità, diritti e doveri (livello giuridico).

 

Complicato? Assurdo?
​Tanto ci siamo già dentro ;)