Meno pubblicità nei video: cresce l’engagement

Il report di Freewheel

Da tempo si era capito che un minor inserimento pubblicitario fa felice sia lo spettatore che l’inserzionista. Ora FreeWheel, società del gruppo Comcast, nel rapporto “The Delicate Art of Balancing Ad Load” ci dà anche dei numeri, prendendo in esame l’affollamento pubblicitario video, in Europa.

FreeWheel è una piattaforma che raccoglie, aggrega e analizza un set di dati pubblicitari, uno dei più vasti attualmente disponibili sull’uso e la monetizzazione dei contenuti video professionali gestiti con diritti in Europa.

Distribuzione degli ADS per tipologie video

Il report analizza tre tipologie di contenuto video:

  • long-form (oltre 30 minuti),
  • mid-form (5-30 minuti),
  • short-form (sotto 5 minuti).

Dal 2016 ad oggi il numero degli annunci inclusi in ogni break è passato da cinque a tre e la durata dei break è lievemente diminuita (soprattutto nei mid-form), siamo a 126 secondi per le interruzioni su smart TV (con cinque annunci).

I pre-roll sui cellulari invece sono i più brevi (30 secondi con uno o due annunci).

 

Nei VOD (video on demand) long-form va considerata la visione di una molteplicità di devices:

  • VOD set-top-box (30%),
  • mobile (29%),
  • CTV (connected TV) (26%),
  • desktop (15%). 

Quasi otto visualizzazioni su dieci hanno luogo su VOD e il 68% delle visualizzazioni degli annunci qui avviene all’interno di contenuti long-form.
Crescono anche le visualizzazioni degli annunci sulla TV in diretta (20%), rispetto al 10% dell’anno precedente.

Completion rate: tasso di visualizzazione completa

I contenuti lunghi e medi raggiungono un tasso di completamento degli annunci del 94%, mentre i contenuti short-form solo l’80%.
Si conferma la crescita dell’attenzione a non danneggiare il contenuto, pena la perdita della fruizione dell’annuncio.

Un buon risultato.